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Nota: le storie dello Sgagino, non seguono un filo temporale e non sono una rubrica con cadenza fissa; quando ci tornano in mente le nostre storie o quelle che ci hanno raccontato i nostri amici, ve le riproporremo nella speranza che vi piacciano…se poi volete raccontarci le vostre, le ascolteremo volentieri.
Come quella volta che…
Maggio 2008
un agguerrito gruppetto di 8 ciclisti austriaci, sono arrivati da qualche giorno nel nostro Hotel.
Ogni giorno li accompagniamo e li guidiamo in bici in lungo ed in largo nel nostro territorio: Urbino, San Marino, Montegridolfo e tanti altri borghi vengono “conquistati”.
Gli austriaci, età media 40 anni, tra alti e bassi, si dimostrano pronti ed allenati
.. ed arriva il giovedì.. la “KonigsEtappe” la tappa regina della settimana: il GranTour del Montefeltro 160 km con 3000 metri di dislivello..un percorso tra i più affascinanti e duri del nostro programma e che tutt’oggi continuiamo a proporre.
Comunque i “ragazzi” del gruppo, il mercoledì sera a cena mi dicono: “sarebbe possibile allungare un po’ il percorso ? Vogliamo fare almeno 180 km”
Dopo un momento di perplessità dovuta al fatto che avrei dovuto farmeli anche io quei 180, gli dico: “ certo, non c’è problema” ..gli austriaci si erano dimostrati buoni pedalatori ma 20 km in più dopo 160, non sono bruscolini.
Il giorno successivo, a colazione, si respira entusiasmo: uova, bacon e panini vengono presto fatti fuori dai ragazzi..
Una ultima controllata alle gomme, una barretta infilata nella tasca, borraccia piena e via che si parte: Sant’Angelo, lo strappo di Montegaudio, Isola del Piano, la salita dell’Alce Nero e le fantastiche Cesane.. tutto bene con la giusta dose di fatica..attraversiamo la bellissima gola del Furlo; siamo a circa metà del Tour, durante la sosta al bar, si mangia, si beve e soprattutto si parla e arriva la classica domanda “..quante salite ci sono ancora? mhmm brutto segno!
Comunque nessuno parla di accorciare il Tour e si prosegue: i Fangacci, Urbania, le Capute, Pieve di Cagna e poi si scende nella valle del Foglia..”non fare la domanda, se non vuoi sentire la risposta” così dice il proverbio: durante una sosta ad una fontanella, mi fanno la domanda ed arriva la risposta che non vorrebbero sentire: ci sono ancora un paio di salite per rientrare a casa..
Silenzio e volti tesi..li vicino c’è un bar con i tavolini all’aperto e l’insegna della Birra Moretti.. non serve altro: ad unanimità si vota per terminare li, il Tour dopo 145km e ca 2600 di dislivello.. parte la chiamata al Marinella Bus per i “soccorsi”
I ragazzi ora sono decisamente più rilassati e le Moretti vuote si affollano sui tavolini..anche io sono contento di questa decisione
Nell’attesa del Marinella Bus, faccio un po’ di conti: 8 gli austriaci + 1 Marcello l’autista + le bici = non ci stiamo tutti nel bus manca un posto !
Molto a malincuore e dopo un paio di Moretti come reidratazione, informo della cosa i miei compagni di avventura e riparto, in solitaria, in sella alla bici destinazione Gabicce.
Una volta in Hotel, trovo gli austriaci, in fase reintegro davanti ad una padellata di penne alla arrabbiata e con le immancabili Moretti.. e la festa continua.
alla prossima